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Il Sentiero Verde Azzurro

Framura Bonassola Levanto

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Abbiamo cercato a lungo notizie per potervi proporre una trekkinata vista mare che si discosti in modo radicale dalle già troppo inflazionate Cinque Terre.
Ogni volta che ci dirigiamo in provincia di La Spezia, per noi è un viaggio vero e proprio, un po' per via dei continui cantieri autostradali, un po' per l'effettiva distanza impieghiamo almeno 2 ore all'andata e altrettante al ritorno. Dobbiamo preparare tutto con cura e rispettare una tabella di marcia precisa al minuto per non perderci nulla! Oggi ci avventuriamo nel borgo "diffuso" di Framura, dove avrà inizio la nostra giornata.
Trovato posteggio lungo la Strada Provinciale Castagnola-Framura, in prossimità del Ristorante Silvia (attenzione ai posteggi riservati ai residenti), imbracciamo gli zaini e ci dirigiamo nell'ancora più piccolo borgo di Costa di Framura, che risulta essere la frazione più rilevante dal punto di vista storico e archeologico di questo comune diffuso. Arrivati nella piazzetta principale non possiamo certo ignorare l’antica chiesa dedicata a San Martino, risalente al X secolo d.C. e l'imponente Torre Carolingia, una delle strutture più antiche di tutta la Liguria. Su di un adiacente pannello infatti, si evince che il basamento della torre risalente al IV sec. d.C. risulta essere l'unico edificio rimasto ancora in piedi di una fortificazione medievale costruita per controllare la costa e l'entroterra. Da questa posizione la vista è stratosferica, un panorama a 360° spazia dall'entroterra al mare, lasciandoci senza fiato a tal punto che potremmo già tornare a casa soddisfatti dalla giornata.
Ovviamente non sarà così perciò proseguiremo oltre la piazza dirigendoci lungo lo snodo del sentiero che ci condurrà verso il mare. Ogni altro itinerario che abbiamo consultato prima di spingerci ad affrontare il nostro, aveva come punto di partenza la stazione di Framura, posta ben più a mare rispetto alla nostra posizione attuale ma, per chi come voi ci conosce da un paio di anni ormai, sa che non ci piacciono le vie facili, pertanto affronteremo un dislivello decisamente maggiore, soprattutto al ritorno, tutto in salita! Oltrepassato il carruggio principale, un susseguirsi di gradini ci conduce verso località Setta, sempre mantenendo la visuale sul mare e offrendoci la possibilità di tagliare alcuni tornanti e di evitare la strada asfaltata. La frazione Setta, vero fulcro della vita framurese, nel quale è presente la casa comunale, offre la sola possibilità di incontrare alcune attività al minuto, come l'alimentari della signora Maria Rosa, dove acquisteremo il nostro pranzo al sacco. Attorniati da casette colorate in puro stile ligure, scorgiamo ora una delle due torri di guardia genovesi risalenti al XV sec, probabilmente riadattata a B&B o affittacamere e proseguiamo verso Località Ravecca.
Superato il parco giochi pubblico e l'Ostello Perla Del Levante, raggiungiamo uno slargo con alcuni pannelli informativi riguardanti la zona, e ci dirigiamo, in forte discesa, imboccando un'interminabile scalinata in pietra che diparte alla nostra destra, accompagnandoci di fatto nella borgata di Anzo. Storicamente qui vi trovarono dimora alcune famiglie di nobili genovesi che acquistarono le abitazioni e le resero più consone al loro stile di vita, rimaneggiando appezzamenti e corti, abbellendo facciate e apponendo i simboli delle loro casate negli architravi dei portoni. Ed è proprio dinnanzi ad una delle più prestigiose abitazioni di Anzo che si trova la piccola cappella di Nostra Signora della Neve, costruita approssimativamente attorno al XIX sec. e decorata con il gusto neogotico dell’epoca.
A questo punto, evitando la cartellonistica indicante "mare" alla nostra destra, seguiamo con lo sguardo le guglie della seconda torre di guardia genovese, fino a raggiungere l'ingresso della borgata, proseguiamo la trekkinata sulla SP41 e incrociamo via Luigi Duina, che dovremo percorrere fino al raggiungimento del sentiero sterrato. A metà della via, nei pressidel complesso residenziale noto come Case Rosse, incastonata nella sottostante scogliera, vi è una delle attrazioni più conosciute di tutto lo spezzino, ovvero Porto Pidocchio, una spiaggetta minuscola dove l'acqua del mare è limpida e cristallina. Attualmente il sentiero che permette di raggiungerla dalle alture è in forte stato di abbandono e oggetto di una frana importante che ne impedisce la percorribilità. Qualora abbiate voglia di godere di questo paradiso naturale, consigliamo di raggiungerlo per mezzo della galleria ciclopedonale Framura - Bonassola-Levanto. Torniamo a noi: imboccato il sentierino sterrato che si inerpica nella macchia mediterranea più selvaggia, manteniamo la sinistra fino a quando non sbucheremo in Località Poggio del Salice. Solo alcuni metri di asfaltata, dopo aver ignorato il primo bivio indicante "Bonassola", ci condurranno presso l'avvio di un nuovo sentierino che sale ripido ai piedi della frazione Montaretto, sull'omonima altura. Sbuchiamo su di una carrareccia a fondo bianco molto frequentata, sulla via incontriamo alcuni contadini locali e cacciatori che con i propri cani sono impegnati in una battuta di caccia. Raggiunto un trivio indicante più soluzioni per raggiungere la nostra prossima meta (Bonassola), manteniamo fede al nostro itinerario e proseguiamo lungo il sentiero indicato con il numero 663C. Dopo aver affrontato alcuni metri in salita, inizieremo una repentina e lunga discesa attraverso un acciottolato prima e un'ammalorata mulattiera poi, fino ad incrociare Località Cio. Interessata dal passaggio del Torrente San Giorgio. In questa zona notiamo la presenza di alcuni mulini ad acqua, utilizzati in passato per i processi di frangitura delle olive e la macinatura del grano, ora ammiriamo le dolci cascatelle. Attraversato il ponte, raggiungiamo la Chiesa di San Giorgio risalente alla seconda metà del XVI secolo e che vanta un affaccio panoramico capace di spaziare da Punta del Carlino fino al promontorio della Madonna Bianca.
La deviazione temporanea non è obbligatoria, ma noi ve la consigliamo vivamente.
Ritornati sui nostri passi, continuiamo la discesa abbandonata poc'anzi, fino a raggiungere Strada Montaretto ed il centro urbano di Bonassola. Dalla partenza abbiamo percorso circa 6,5 km in 2 ore e 15 minuti, per un dislivello negativo di circa 750 mt. Per chi non volesse continuare l'escursione fino a Levanto, da qui può optare per tornare indietro lungo la stessa via (altre 2 ore e mezza di cammino) dopo una pausa pranzo in riva al mare, oppure prendere il treno a ritroso. Per chi, invece, volesse continuare il percorso con noi, ci segua ancora per qualche chilometro.
Visitato velocemente il borgo di Bonassola, con le sue piazzette ed i carugetti tipici, ci accingiamo a percorrere l'ultimo tratto della pista ciclopedonale Levanto – Bonassola – Framura. Poco pubblicizzata ma con un potenziale di bellezza e storia notevole, questo importante recupero della dismessa rete ferroviaria, offre per circa 3 km scorci panoramici da far invidia alla più lunga cugina imperiese di Santo Stefano Al Mare (24 km).
In estate molte sono le persone che la percorrono per raggiungere le calette della Spiaggia dei Pirati, incastonata dietro la Secca della Galera e le più frequentate spiaggette di Villasanta.
Inizia ora il vero e proprio lungomare, sul quale è basata l'economia turistica di Levanto, ricca di stabilimenti, di attività ricettive e di ristoranti. Noi attraversiamo tutta la litoranea fino a raggiungere Villa Preia, una esclusiva ed eccezionale villa costruita su un promontorio roccioso con diretto affaccio sulla spiaggia, che viene proposta in locazione turistica a soli 800 euro a notte in bassa stagione! Accorrete numerosi siori e siore, ultimi posti disponibili!
Scherzi a parte, di sicuro li vale tutti! Da qui noi imbocchiamo parte del sentiero che porta verso Monterosso, per raggiungere con una breve salita il soprastante castello di San Giorgio, già castello di Monale (XIII secolo) purtroppo non visitabile. Per mezzo dei vicoletti che dipartono dalla parte opposta della fortezza, raggiungiamo la stazione FFSS e ritorniamo in treno a Framura, memori del fatto che, per tornare all'auto, ci saranno centinaia di gradini da salire!

Route in Zahlen

h 4:30

Reisezeit

14,00 Km

Pfadlänge

1040 mt

Höhenunterschied

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