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h 4:30

Reisezeit

11,30 Km

Pfadlänge

580 mt

Höhenunterschied

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Un percorso, quello odierno, ricco di paesaggi spettacolari in grado di entusiasmare i Trekkinatori come noi in parecchi punti nevralgici. Il primo entroterra di Pietra Ligure, quello di Tovo San Giacomo con le sue frazioni, Bardino Vecchio e Nuovo, che ricalca in gran parte la vasta area della Val Maremola, è davvero suggestivo.
Il nostro itinerario seguirà in parte il tracciato del Valmaremola Trail, la gara non competitiva di 14km, che ha reso questa valle ancora più interessante sotto l'aspetto del Trail Running; se avete considerato i dati tecnici riportati sopra però avrete intuito che noi non andremo a correre! Per agevolarci un pochino partiamo dalle alture pietresi ancora raggiungibili in auto, per avvicinarci il più possibile alla cima del Monte Grosso.
Il sentiero si presenta fin da subito abbastanza impegnativo, con un dislivello importante, caratterizzato maggiormente dalla presenza di pietrisco e da bassa vegetazione; alcuni segnali ufficiali del Sentiero Liguria ci faranno compagnia per tutta la tratta di competenza del comune di Pietra Ligure.
In breve tempo raggiungiamo così la sommità del Monte Grosso che da qualche anno è entrato di fatto a far parte delle aree protette provinciali, dove troveremo un bellissimo spiazzo erboso.
Come si evince dalla presenza di alcuni tavoli e di una fontanella di acqua potabile, il valore aggiunto di questo posto è, oltre al panorama che offre alle sue estremità a Ponente e a Levante, quella di poter essere un facile punto dove poter fare un bel picnic all'aria aperta. Il pianoro è un crocevia molto importante per la zona, sulla mappa possiamo contare ben quattro sentieri che convogliano qui, tre di questi arrivano direttamente dal mare: due da Pietra Ligure e uno da Borgio Verezzi.
Ci dirigiamo verso Nord-Ovest, aiutati dalla segnaletica del VMT e del SL, per raggiungere la colletta posteriore. Ad eccezion fatta dello strappo iniziale per arrivare in quota, da qui in poi il sentiero serpeggerà tra cisti, ginestre ed erica arborea in maniera dolce e sinuosa, affrontando alcuni saliscendi per nulla impegnativi. Accompagnati dal rumore della vicina autostrada, il sentiero si fa via via più ampio e, oltrepassato un bivio dove terremo la destra, raggiungiamo i piedi della Cima della Brona (295m slm). Da qui si può godere di una bellissima vista a tuttotondo. Dalla nostra sinistra partendo dalla parte bassa del Maremola riconoscibile dalla bella piana che prende forma a lato dell'omonimo torrente, lo sguardo volge poi su Tovo San Giacomo con Bardino Vecchio semi nascosto dalle fronde, il campanile di Bardino Nuovo e, più in lontananza al culmine della visuale, il comune di Magliolo con la chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Alla nostra destra scorgiamo Gorra mentre davanti a noi c'è Olle, con le sue frazioni, Inferiore e Superiore. Sopra l'abitato di Olle riconosciamo distintamente Cà del Moro, Canova e infine le prime case del Melogno. E' giunto il momento di prendere il sentiero di destra che ci porta sul versante settentrionale della Val Bottassano, attraversando una bella e fitta pineta. Occorre affrontare un falsopiano per un paio di chilometri fino a raggiungere una strada asfaltata che svolta a sinistra. Pochi metri più avanti, un piccolissimo segnale sbiadito del Sentiero Liguria, ci indica nuovamente una deviazione verso destra.La carrareccia si alterna a tratti di strada asfaltata mentre proseguiamo tra magnifiche fasce di olivi.
Oltrepassiamo un bel cascinale ricoperto di edera su di un lato per continuare la camminata verso Via Valle, che però non raggiungeremo. Nei pressi di un piccolo tornante, sulla sinistra, veniamo condotti dal GPS verso l'inizio di un sentiero preceduto da una sbarra in ferro che ne vieta il transito ai mezzi.
Il bosco cambia ancora e si trasforma in un assolato lecceto a cui, ogni tanto, si affiancano alcune piante tipiche delle zone umide, data la stretta vicinanza con il torrente Bottassano. Sarà proprio il letto del fiume che dovremo tenere sempre sulla nostra destra, per lo meno fino ad incontrare una deviazione in salita, che ci condurrà alla seconda impegnativa arrampicata della giornata.
Sono trascorsi circa 7 km dall'avvio del nostro segnatempo che sta registrando minuziosamente il tracciato che vi renderemo disponibile online sul nostro sito web. Ormai siamo abbastanza pratici nell'impiegare elementi tecnologici nello sviluppo del nostro progetto; ci preoccupiamo sempre che ogni deviazione, ogni minimo cambio di passo, venga riportato fedelmente sulla traccia che andremo poi a pubblicare sul web. Non da meno la nostra scrupolosità ci porta a registrare la trekkinata con due dispositivi diversi: il nostro buon vecchio Garmin Instinct Solar dalla batteria infinita ed il nuovo arrivato Suunto 7 (più fighetto), che oltre ad utilizzare il GPS integrato durante l'esercizio per tracciare il percorso sulla mappa, abbina anche un sensore che misura la pressione atmosferica assoluta. Nell'elaborazione del file, l'app Suunto Wear utilizza così i dati del GPS e della pressione atmosferica (FusedAlti™) per ottenere una lettura dell'altitudine più accurata.
Siete in buone mani, non vi pare?
Il culmine di questa parte di sentiero è piazza San Carlo di Bardino Vecchio dove sorgono sia la Parrocchia di San Giovanni Battista sia l'Oratorio intitolato a San Carlo Borromeo.
La parrocchiale sorge su un crinale da cui impera sulle già menzionate valli del Maremola e del Bottassano (foto sotto); edificata in parte su roccia, essa convoglia tutta la sua bellezza esterna nella torre campanaria medievale, forse progettata per dare ospitalità e ricovero ai viandanti, dove sono ben visibili alcuni archi ogivali, tipici dell'età di riferimento (1400). Le bifore presenti sui due livelli superiori sono affiancate da capitelli lavorati in pietra del Finale.
Prima di proseguire oltre, effettuiamo una piccola deviazione di qualche decina di metri, oltrepassando la piazza verso Ovest e raggiungendo una rampa di autobloccanti rossi che ci condurrà ad un vicino spiazzo lungo la strada provinciale per Magliolo.In questa insenatura di recente realizzazione è stata collocata una scultura un po'particolare, proveniente dalle sapienti mani dell'artista Cesare Oneda.Il monumento è dedicato al "Cristezzante", ed è l'unico presente in Italia.Ma cosa rappresenta questa figura? Parliamo di persone che da più di 700 anni portano avanti una tradizione radicatissima sul territorio: le processioni aperte dal portatore di Cristo in croce. Colui al quale è affidata la Croce ha un compito davvero nevralgico, scopriamo addirittura esistere delle sfide per selezionare i migliori portatori! Tovo San Giacomo, come altri comuni limitrofi, tra celebrazioni di Santi, processioni e cerimonie, organizza vere e proprie feste popolari con il coinvolgimento di tutte le borgate e frazioni.
Quella dei Cristezzanti è una delle realtà culturali più antiche che si possono trovare in molte parti della Liguria, una tradizione che viene tramandata di padre in figlio, creando veri e propri appuntamenti molto sentiti e partecipati.
Essendo quest'opera il nostro giro di boa, ritorniamo indietro sino alla carrabile che ci porta, in pochissimi minuti, al cimitero e, da qui, andiamo oltre fino a raggiungere la sommità dell'altura per mezzo di un piccolo sentierino seminascosto. Una deviazione voluta che ci porta a circa 350mt di altitudine tra le rovine del Castello Dei Folchi, un tempo significativo punto di avvistamento utilizzato dai Del Carretto per controllare la vallata ed oggi ridotto a solo bastimento di mura perimetrali completamente avvolte dalla boscaglia.
Riscendiamo quindi dal crinale opposto e ci immettiamo in una sterrata contornata da bei muretti a secco recentemente ripristinati, tra ulivi e qualche orticello. Da qui a poco la strada assume il nome di via Oliveto e ci guida sino alla borgata "Il Poggio", molto viva e caratteristica, della quale apprezziamo le case addossate le une alle altre, in puro stile ligure.
Con una piccola deviazione alla nostra destra raggiungiamo un bel punto panoramico dominato dalla chiesetta della Madonna della Misericordia.
La strada a questo punto è chiusa e siamo costretti a tornare verso valle passando tra archetti e strettoie fino a raggiungere, tramite la strada asfaltata, una seconda borgata, quella di Boragni, più piccola e riservata della precedente. In questo luogo ci colpisce molto una piccola cappelletta dedicata alla Madonna della Salute, che risulta essere privata della famiglia "Santo". In questi paesini era consuetudine, per le famiglie più agiate del tempo, possedere delle cappelle di proprietà; una volta l'anno però, in concomitanza con la seconda domenica di Ottobre, viene aperta per farvi celebrare messa dal parroco.Compiendo un piccolo semi anello tra appezzamenti coltivati a bietole e cipolle, rientriamo sulla nostra traccia e ci ritroviamo nuovamente su via Oliveto in concomitanza di un bivio che abbiamo ignorato all'andata.Il punto di congiunzione del percorso è la Cima Della Brona che, per non fare la stessa strada di quattro ore fa, aggiriamo sulla sinistra, risparmiando qualche forza. Manca poco all'arrivo ma abbiamo ancora voglia di scattare qualche bella foto vista mare e ci dirigiamo verso uno dei tanti piccoli sentieri che aggirano il Monte Grosso, fino a trovare una panchina panoramica che ci regala emozioni senza eguali!

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Today's route is full of spectacular scenery that will thrill trekkers like us at several key points. The first hinterland of Pietra Ligure, that of Tovo San Giacomo with its hamlets, Bardino Vecchio and Nuovo, which largely follows the vast area of Val Maremola, is truly evocative.
Our itinerary will partly follow the route of the Valmaremola Trail, the 14-km non-competitive race, which has made this valley even more interesting in terms of trail running; if you have considered the technical data above, however, you will have guessed that we will not be running! To make things a little easier, we start from the stony heights still reachable by car, to get as close as possible to the summit of Monte Grosso.
Right from the start, the path is quite demanding, with a significant difference in altitude, mainly characterised by the presence of gravel and low vegetation; a few official signs of the Sentiero Liguria will keep us company for the entire stretch under the jurisdiction of the municipality of Pietra Ligure.
In a short time we thus reach the summit of Monte Grosso, which a few years ago became part of the provincial protected areas, where we find a beautiful grassy clearing.
As is evident from the presence of a few tables and a drinking water fountain, the added value of this place is, in addition to the panorama it offers at its western and eastern ends, that of being an easy spot for a nice picnic in the open air. The plateau is a very important crossroads for the area; on the map we can count no less than four paths leading here, three of which come directly from the sea: two from Pietra Ligure and one from Borgio Verezzi.
We head north-west, aided by the VMT and SL signs, to reach the rear colletta. With the exception of the initial climb to reach the summit, from here on the path meanders gently and sinuously among cysts, broom and tree heather, tackling a few ups and downs that are not at all demanding. Accompanied by the sound of the nearby motorway, the path gradually becomes wider and, past a fork where we keep to the right, we reach the foot of the Cima della Brona (295m asl). From here we can enjoy a beautiful all-round view. From our left, starting from the lower part of the Maremola, recognisable by the beautiful plain that takes shape beside the stream of the same name, our gaze then turns to Tovo San Giacomo with Bardino Vecchio half hidden by the foliage, the bell tower of Bardino Nuovo and, further in the distance at the peak of the view, the municipality of Magliolo with the church of Santi Cosma e Damiano. To our right we can see Gorra while ahead of us is Olle, with its hamlets, Inferiore and Superiore. Above the built-up area of Olle we distinctly recognise Cà del Moro, Canova and finally the first houses of Melogno. It is now time to take the right-hand path that takes us to the northern slope of the Val Bottassano, through a beautiful and dense pine forest. We have to tackle a falsopiano for a couple of kilometres until we reach an asphalt road that turns left. A few metres further on, a very small, faded signpost of the Sentiero Liguria (Liguria Path) indicates a diversion to the right again. The cart track alternates with stretches of asphalt road as we continue through magnificent olive groves.
We pass a beautiful farmhouse covered with ivy on one side to continue our walk towards Via Valle, which we do not reach. Near a small hairpin bend, on the left, we are led by the GPS to the beginning of a path preceded by an iron bar prohibiting vehicles from passing.
The forest changes again and turns into a sunny ilex grove, occasionally flanked by some plants typical of wetlands, given the close proximity of the Bottassano stream. It will be the river bed that we will have to keep to our right, at least until we come to a diversion uphill, which will lead us to the second demanding climb of the day.
until we find a panoramic bench that gives us unparalleled thrills! It is now about 7 km since the start of our timepiece, which is meticulously recording the track that we will make available to you online on our website. By now, we are quite familiar with using technological elements in the development of our project; we always take care that every deviation, every slightest change of pace, is faithfully recorded on the track that we will then publish on the web. Not least, our scrupulousness leads us to record the trek with two different devices: our good old Garmin Instinct Solar with its infinite battery and the newcomer Suunto 7 (fancier), which in addition to using the integrated GPS during the exercise to plot the route on the map, also combines a sensor that measures absolute atmospheric pressure. When processing the file, the Suunto Wear app thus uses data from the GPS and atmospheric pressure (FusedAlti™) to get a more accurate altitude reading.
You're in good hands, aren't you?
The culmination of this part of the trail is Piazza San Carlo di Bardino Vecchio where both the Parish of St John the Baptist and the Oratory named after St Charles Borromeo stand.
The parish church stands on a ridge from which it overlooks the aforementioned Maremola and Bottassano valleys (photo below); built partly on rock, it conveys all its external beauty in the medieval bell tower, perhaps designed to give hospitality and shelter to wayfarers, where some ogival arches, typical of the age of reference (1400), are clearly visible. The mullioned windows on the two upper levels are flanked by capitals carved in Finale stone.
Before proceeding further, we make a small diversions of a few dozen metres, crossing the square to the west and reaching a ramp of red paving stones that will lead us to a nearby clearing along the provincial road to Magliolo.In this recently created cove, a rather unusual sculpture has been placed, created by the skilful hands of the artist Cesare Oneda.The monument is dedicated to the 'Cristezzante', and is the only one in Italy.But what does this figure represent? We are talking about people who for more than 700 years have been carrying on a deeply rooted tradition in the area: the processions opened by the bearer of Christ on the cross. He to whom the Cross is entrusted has a truly neuralgic task, we even discover there are challenges to select the best bearers! Tovo San Giacomo, like other neighbouring municipalities, between celebrations of saints, processions and ceremonies, organises real popular festivals with the involvement of all the hamlets and districts.
That of the 'Cristezzanti' is one of the oldest cultural realities to be found in many parts of Liguria, a tradition that is handed down from father to son, creating real events that are very much felt and participated in.
As this is our turning point, we turn back to the driveway that takes us to the cemetery in just a few minutes, and from here we go further until we reach the top of the hill by way of a small, half-hidden path. A deliberate diversions that takes us to an altitude of about 350 metres among the ruins of the Castello Dei Folchi, once a significant lookout point used by the Del Carretto family to control the valley and now reduced to a mere bastion of perimeter walls completely shrouded in bush.
We then descend from the opposite ridge and enter a dirt road bordered by recently restored dry-stone walls, amidst olive trees and a few vegetable gardens. From here, the road takes on the name Via Oliveto and leads us to the lively and characteristic hamlet of Il Poggio, where we appreciate the houses leaning against each other in pure Ligurian style.
With a small diversions to our right, we reach a beautiful viewpoint dominated by the small church of the Madonna della Misericordia.

The road is closed at this point and we are forced to turn back towards the valley, passing through small arches and narrow passages until we reach, via the asphalt road, a second hamlet, that of Boragni, smaller and more reserved than the previous one. Here we are struck by a small chapel dedicated to Our Lady of Health, which turns out to be privately owned by the 'Santo' family. In these villages, it was customary for the more affluent families of the time to own their own chapels. Once a year, however, on the second Sunday in October, the chapel is opened for the parish priest to celebrate mass there. We complete a small semi-loop between plots of land cultivated with chard and onions, and return to our track and find ourselves back on via Oliveto at a crossroads that we ignored on the way up. The junction of the route is the Cima Della Brona which, in order not to take the same route as four hours ago, we go around to the left, saving some strength. It is only a little way to the finish line but we still want to take some nice photos with a sea view and we head towards one of the many small paths that go around Monte Grosso, until we find a panoramic bench that gives us unparalleled emotions!

Routengalerie

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